lunedì 24 aprile 2017

Dal "colle dell'Inferno" al "colle del Paradiso". Visita alla Basilica di S. Francesco in Assisi (1)

Gregorio IX, Bolla Recolentes qualiter, 29 aprile 1228
Assisi, Biblioteca del Sacro Convento
Nell’anno del Signore 1228, Papa Gregorio IX dispose la costruzione in Assisi di una specialis ecclesia (Bolla Recolentes del 29 aprile 1228) che custodisse e onorasse il corpo dell’amico Francesco, ma che nel contempo mostrasse al mondo questo nuovo modello di santità. Proprio a lui – Ugolino dei Conti di Anagni, Cardinale Vescovo di Ostia – Papa Onorio III aveva affidato la novitas di frate Francesco e del suo gruppo di “penitenti”, difficile da inquadrare nella struttura della chiesa di allora.
La prima pietra del complesso santuariale comprendente, oltre alla chiesa, la domus per la comunità chiamata a servirla, fu posta il 17 luglio 1228, all’indomani della canonizzazione del Padre Serafico che lo stesso Pontefice presiedette presso la Chiesa di San Giorgio (oggi inglobata nel complesso di Santa Chiara) dove il corpo di Francesco aveva trovato provvisoria sepoltura dopo la morte avvenuta presso la Porziuncola la sera del 3 ottobre 1226, di sabato.


Città di Assisi ai tempi di S. Francesco, incisione di Pompeo Bini del 1727
Il complesso venne edificato sul Collis inferni (così chiamato nell'atto notarile del 30 marzo 1228 in cui frate Elia da Cortona, per conto dello stesso Pontefice, riceveva in dono da Simone di Puzarello il primo appezzamento su cui doveva sorgere il santuario) sul pendio ad ovest della città, verso Perugia. Sembra che il suo nome derivi dal fatto che lì, al di fuori della città, i condannati a morte venivano uccisi e sepolti. Forse una variante di collis inferior per la sua posizione rispetto alla città stessa, luogo depresso, anche in questo una vera e propria “periferia”, probabile rifugio di quanti – come ad esempio i lebbrosi – erano esclusi dalla società e dai suoi luoghi.
Una tradizione fa risalire questa scelta allo stesso Francesco: «Onde quando poi el nostro padre Santo Francesco fu appresso alla morte li soy compagni lo adomandarono dicendo: "Padre dove voli essere sepellito?" et illo rispuose: "Dove sonno le forche deli malfactori", la qual cosa poi fo facta imperocché dove è mo lo altare maiore ivi era il luoco della justitia» (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Ms. Vat. 4354, c. 108, citato in C. Pietramellara [et al.], Il Sacro Convento di Assisi, Roma-Bari, Laterza, 1988, p. 6).

Sotto la direzione di frate Elia da Cortona, vicario generale dell’Ordine minoritico dal 1221 al 1227, la costruzione del complesso santuariale procedette speditamente. E ciò anche grazie alle tante maestranze locali impegnate nella edificazione di una chiesa - altra novitas per l'epocadedicata ad un santo “contemporaneo”, quel Francesco, figlio di Pietro di Bernardone, che dopo una vita “mondana” videro spogliarsi davanti al vescovo Guido ed elemosinare una pietra per riparare la chiesina di San Damiano.

Spaccato della tomba di san Francesco
Per ordine di Gregorio IX fu lo stesso Elia a organizzare la traslazione del corpo di Francesco da S. Giorgio alla nuova basilica a lui intitolata e che lo stesso Pontefice, qualche settimana prima, aveva dichiarato caput et mater dell’Ordine minoritico (Bolla Is qui Ecclesiam del 22 aprile 1230), affidandone in perpetuo il servitium agli stessi frati. Era il 25 maggio 1230 quando i resti mortali del Santo furono definitivamente sepolti al centro della crociera della chiesa inferiore, a pochi metri di profondità, in un sarcofago di pietra chiuso tra due robuste grate di ferro, là dove verrà successivamente eretto l’altare.
È facile immagine che una volta eletto Ministro generale dell’Ordine (1232-1239) frate Elia diede ulteriore impulso alla edificazione del santuario che assunse la caratteristica fisionomia delle due chiese sovrapposte, entrambe a navata unica e pianta cruciforme. E fu così che il colle dell'Inferno - come del resto già ribattezzato dallo stesso Gregorio IX - si trasformò nel colle del Paradiso.

La Basilica - e con essa, cosa certamente singolare, anche il convento che iniziò così ad essere chiamato "sacro" (Ludovico da Pietralunga, Descrizione della Basilica di S. Francesco e di altri santuari di Assisi. In appendice Chiesa superiore di anonimo secentesco. Introduzione, note al testo e commento critico di Pietro Scarpellini, Treviso, Canova, 1982, p. 51; cf Luciano Bertazzo, recensione a Il Sacro Convento di Assisi, di C. Pietramellara et al., in: "Il Santo" 1990, 30, 136) - venne solennemente consacrata il 25 maggio 1253 da papa Innocenzo IV durante la permanenza in Assisi (nel patriarchium sul lato nord della complesso santuariale) nel lungo viaggio di ritorno da Lione dove aveva convocato il concilio che scomunicò l'imperatore Federico II.


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Post relativi alla visita alla Basilica di S. Francesco in Assisi:

Introduzione generale
1. Dal colle dell'Inferno al colle del Paradiso

La chiesa inferiore
2Ferma il passo, rallegrati, o viaggiatore: il portale e il transetto d'ingresso
3.1Franciscus vir catholicus et totus apostolicus: il lato meridionale della navata con il ciclo sanfrancescano
3.2Franciscus alter Christus: il lato settentrionale della navata con il ciclo cristologico
4.1Vivere secondo la forma del santo Vangelo - L’umiltà dell’Incarnazione: il lato settentrionale del transetto 
4.2Vivere secondo la forma del santo Vangelo - La carità della Passione: il lato meridionale del transetto
4.3Vivere secondo la forma la forma del santo Vangelo - In obbedienza, senza nulla di proprio e in castità: le "allegorie francescane" e il Gloriosus Franciscus nel soffitto della crociera

A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen. 

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